Itinerario Santa Croce – Duino

Se si è alla ricerca di un tracciato facile, da percorrere anche con bambini o con persone poco esperte ai pedali, tra Santa Croce/Križ e Duino/Devin la via Bora propone un percorso comodo e scorrevole, su facile sterrato e asfalto.

Questo itinerario si snoda lungo due famosi sentieri del litorale triestino: quello intitolato a Tiziana Weiss (detto anche “della Salvia”, per la numerosa presenza della pianta aromatica), tra Santa Croce/Križ e Aurisina/Nabrežina, e il Rilke, tra Sistiana/Sesljan e Duino/Devin.


Partiamo quindi da Santa Croce/Križ, magari dopo aver visitato il tipico borgo carsico, con le sue strette stradine pittoresche e il suo Museo della pesca – Ribiški Muzej tržaškega primorja. Scendiamo verso il mare, superiamo via del Pucino e sulla destra inizia il tratto sterrato, ma non sassoso, suggestivo e panoramico, con una visuale che spazia dalla Slovenia alla laguna di Grado.
Proseguiamo lungo il Sentiero della Salvia, superiamo la strada che porta alla Vedetta Liburnia (ex torre piezometrica dalla quale, quando visitabile, si gode di una vista a 360° su mare e Carso) e arriviamo ad Aurisina/Nabrežina, nei pressi della scuola Igo Gruden. Qui possiamo scendere dalla bicicletta e incamminarci per il Sentiero dei Pescatori, uno dei più antichi sentieri del Carso, già usato ai tempi dei Romani per portare la pietra bianca di Aurisina fino al mare. Il sentiero infatti scende fino alla strada costiera, l’attraversa e raggiunge la spiaggia di Canovella degli Zoppoli (dal nome delle imbarcazioni ricavate da un singolo tronco d’albero, che i pescatori locali usavano nelle loro attività).

Cenni storici
La via del Pucino, congiunge il villaggio carsico di Santa Croce/Križ alla Strada Costiera. Il suo suo nome ci riporta all’imperatrice romana Livia, che secondo Plinio il Vecchio aveva vissuto fino a ottantadue anni grazie al vino pucino che «nasce là dove l’Adriatico s’ insena non lungi dalle sorgenti del Timavo su d’un colle sassoso».


Risaliti dalla piacevole deviazione, proseguiamo lungo un sentiero nel bosco, fino ad arrivare di fronte alle cave di Aurisina/Nabrežina, che rientrano nel progetto del Geoparco del Carso, e in particolare vanno a costituire il Museo Diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina/Nabrežina.

Cenni storici
Al seguito dei branchi di sardoni, fino
agli anni Cinquanta ad agosto comparivano anche quelli di tonni. A Contovello/Kontovel e a Santa Croce/Križ, sul ciglione carsico, erano stanziate delle vedette per l’avvistamento dei branchi. Da qui, si dirigevano pescherecci di dodici metri detti “tonere”, dai quali venivano calate delle reti per la cattura dei pesci. Alle fasi finali si univano anche gli zoppoli (čupe), canoe primordiali scavate in un tronco. Chiusa la rete, il pescato veniva trascinato a terra dove moriva per asfissia.
La pesca del tonno era un evento sociale, in quanto tutti gli abitanti del villaggio, anche donne e bambini accorrevano per aiutare i pescatori a tirare in secco le reti. Dopo aver ripulito i tonni dalle interiora, questi venivano caricati su una barca a motore e portati in pescheria a Trieste. Il bottino si aggirava attorno ai trecento capi a pescata, e il peso andava dai dieci ai quindici chili
ad esemplare.
Oggi questa attività non esiste più, in quanto i branchi di tonni hanno abbandonato il golfo di Trieste.


Si prosegue quindi su asfalto, attraverso il Borgo San Mauro e poi sulla strada principale che attraversa l’abitato di Sistiana/Sesljan, fino all’ingresso del Sentiero Rilke. Qui, accompagnando a mano la bicicletta lungo uno dei percorsi più conosciuti del Carso triestino, si possono osservare postazioni e osservatori militari, affacciati sulle falesie che scendono ripide verso il Golfo di Trieste/Trst.


Circondati da una flora tipica della macchia mediterranea, dopo poco meno di 2 km si giunge al Castello di Duino/Devin, che in passato ospitò nobili e artisti, tra cui il poeta Rainer Maria Rilke, a cui il sentiero è dedicato.

  • Santa Croce e Museo della Pesca (Ribiški muzej)
    Fiore all’occhiello del pittoresto borgo carsico, il museo racconta la millenaria storia e le tradizioni di pesca degli abitanti sloveni della costa tra Trieste/Trst e foci del Timavo.
  • Sentiero della Salvia
    Un tuffo nei profumi della macchia mediterranea, tra erbe e arbusti aromatici, al riparo dalla bora, con l’Adriatico sempre in bella vista guardando a sud.
  • Sentiero dei pescatori (Aurisina-Canovella)
    Il sentiero panoramico collega Aurisina al porticciolo della Canovella degli zoppoli, dove i pescatori di Aurisina custodivano i loro zoppoli – čupe, la tipica imbarcazione slovena da cui il luogo prende il nome.
  • Cava di Aurisina
    Già nota nel periodo della Roma imperiale, la pietra ivi estratta ha contribuito alla costruzione di Aquileia dal I sec. a.C. al V sec. d.C.. Ricevette nuovo vigore da metà 800, sotto l’Impero Austroungarico.
  • Baia di Sistiana
    Racchiusa tra il complesso di Portopiccolo a est e l’area protetta del Parco delle falesie a ovest, la baia offre un porticciolo nautico e un’area attrezzata per il relax e gli sport acquatici.
  • Sentiero Rilke
    Un sentiero a picco sul mare, che collega l’ingresso della baia Sistiana al Castello di Duino, in un percorso accessibile e molto suggestivo.
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