Nel 2019 grazie ai fondi europei del GAL, gli agricoltori si sono dati l’obiettivo di sistemare 5,7 ettari del Carso. Il bando del GAL sul ripristino delle terre abbandonate, scaduto a fine febbraio, infatti, ha avuto 15 domande da altrettante aziende agricole del territorio. Tramite il bando, questi agricoltori hanno chiesto 263.602 € di fondi europei al GAL accanto ai quali gli agricoltori investiranno una somma equivalente per un totale di 527.878 € investiti.
Questi investimenti pubblici e privati sono parte di una nuova storia della comunità locale impegnata a invertire il nostrano trend di abbandono della terra agricola. In effetti il suddetto bando, intitolato “Risistemazione fondiaria tramite trasferimento di best practice”, pubblicato a settembre 2018, è stato pensato dal GAL proprio per aiutare gli agricoltori a superare l’empasse per cui i territori di Carso in Italia, di Dolina e di Muggia hanno visto dal dopoguerra un pesante indebolimento dell’economia agricola.
È noto come dal 1961 al 2010, solo nella Provincia di Trieste, abbiamo perso il 78,5% della Superficie Agricola Utilizzata (fonte: Parmegiani) . È altrettanto noto come la superficie media utilizzata da un’azienda agricola in Italia sia di 7,9 ettari mentre, solo nella Provincia di Trieste, sia di 3,8 ettari (dati elaborati da Aleš Pernarčič, GAL Carso). Entrambi i dati ricavati dai Censimenti agrari parlano di un Carso incapace di essere un territorio da agricoltura industriale ma che può realizzarsi, casomai, nella qualità artigiana, dove la dimensione dell’azienda agricola è strutturalmente più piccola. «Il GAL vuole aiutare la nostra qualità a espandersi almeno un po’, consentendo alle aziende di macinare più fatturato», spiega Aleš Pernarčič, l’agronomo responsabile degli interventi GAL sulla filiera agricola. «Auspichiamo che il Carso sia un po’ meno micro e un po’ più capace di rispondere a crescenti domande da parte del mercato locale e internazionale verso i suoi prodotti genuini e preziosi».
Entro maggio il GAL farà uscire una graduatoria con le domande pervenute ma, ammesso che le singole domande abbiano i caratteri formali di ammissibilità normati dal bando, tutte quante dovrebbero essere finanziate.
Rispetto ai 15 progetti giunti al GAL per il bando, gli agricoltori puntano appunto a ripristinare alla produzione 57.135 mq di quello che ora è macchia inselvatichita, rovi, muretti a secco crollati. Le aziende agricole in questione spaziano su tutto il territorio GAL, sito nell’area delle ex Provincie di Trieste e Gorizia. I progetti presentati nei bandi riguardano prevalentemente impianti vitivinicoli ma anche altre colture di pregio.
Spiega David Pizziga, presidente del GAL:
«Siamo felici per il risultato di questo primo bando GAL della programmazione europea in corso. Il bando è stato partorito anche grazie alle lotte storiche delle organizzazioni degli agricoltori miranti a far investire soldi pubblici per le specificità agricole del Carso. Siamo consci che questo sia solo un passo per capovolgere l’abbandono del Carso e non molleremo il colpo per nuovi fondi, attività di promozione nonché per semplificare i contorti vincoli gravanti sul territorio».
Conclude Pizziga:
«Vogliamo ripubblicare questo bando a ottobre 2019, rendendolo ancora più semplice, auspicando di intercettare gli agricoltori che solo il prossimo autunno saranno pronti a investire».