Il GAL Carso LAS Kras continua con la promozione della nuova strategia di sviluppo (SRG) per il periodo 2023-2027, con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo sostenibile del territorio carsico. La strategia si articola in vari ambiti tematici, tra cui spicca l’Intervento 3 dal titolo Interventi per la cura, la valorizzazione e la fruizione del paesaggio rurale.
Gli interventi per la cura, valorizzazione e fruizione del paesaggio rurale sono fondamentali per preservare le risorse naturali e culturali del territorio, promuovendo al contempo lo sviluppo sostenibile. Nel contesto rurale del Carso, le azioni includono la manutenzione delle infrastrutture agricole tradizionali come muri a secco e sentieri, siepi e stagni per finalità turistiche e funzionali ad esse. La valorizzazione passa anche attraverso l’educazione e la sensibilizzazione della popolazione locale e dei turisti, incoraggiando un turismo lento e sostenibile che favorisca l’economia locale senza compromettere il patrimonio naturale.
La fruizione del paesaggio rurale viene facilitata grazie alla creazione di percorsi tematici e infrastrutture per il turismo, integrando l’agricoltura con il settore ricettivo. Progetti come i percorsi didattici per bambini, le visite guidate in aziende agricole e la promozione di prodotti tipici locali favoriscono la conoscenza e l’apprezzamento delle specificità del paesaggio carsico. Questi interventi mirano a tutelare l’identità culturale, rafforzare il tessuto sociale e migliorare la qualità della vita per le comunità locali, creando al contempo nuove opportunità economiche.
In sintesi, la cura e valorizzazione del paesaggio rurale non solo proteggono un patrimonio unico, ma incentivano anche un’economia sostenibile, creando un equilibrio tra tradizione e innovazione.
Il GAL Carso LAS Kras continua con la promozione della nuova strategia di sviluppo (SRG) per il periodo 2023-2027, con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo sostenibile del territorio carsico. La strategia si articola in vari ambiti tematici, tra cui spicca l’Intervento 2 dal titolo Strutture e servizi per l’ospitalità diffusa e il turismo esperienziale, che mira a valorizzare il turismo locale attraverso un’offerta innovativa e sostenibile.
Turismo sostenibile ed esperienziale: una nuova visione
Negli ultimi anni, il concetto di turismo ha subito una trasformazione significativa. Il turista moderno non si accontenta più di visitare passivamente luoghi di interesse; desidera immergersi nelle culture locali, vivere esperienze autentiche e contribuire al mantenimento e alla valorizzazione del territorio visitato. Questo cambiamento ha portato all’emergere di nuove forme di turismo, come quello enogastronomico ed esperienziale, che mettono in risalto l’identità locale e il legame con il territorio. L’Intervento 2 si inserisce in questo contesto, con l’obiettivo di rafforzare l’offerta turistica del Carso, trasformando l’area in una meta di turismo esperienziale. Questo approccio mira a spostare la domanda turistica dalla fruizione escursionistica, spesso limitata a visite giornaliere, a un turismo che preveda il pernottamento, con un impatto positivo sullo sviluppo economico locale.
Strutture e servizi per l’ospitalità diffusa
L’Intervento 2 prevede la creazione e il potenziamento di strutture ricettive a gestione familiare o inserite in contesti naturali, capaci di offrire un’accoglienza autentica e di qualità. L’ospitalità diffusa, che rappresenta un pilastro fondamentale di questo intervento, si configura come un modello di ricettività in cui gli ospiti alloggiano in case e strutture dislocate nel territorio, mantenendo un forte legame con la comunità locale. Le strutture interessate da questo intervento dovranno adeguarsi alle nuove esigenze del mercato turistico, offrendo servizi di alta qualità che rispondano a bisogni specifici, come l’accessibilità per persone con disabilità, spazi dedicati al benessere e servizi pensati per ciclisti e gruppi. Questo adeguamento rappresenta un elemento chiave per aumentare l’attrattività del territorio e prolungare la permanenza dei turisti, con evidenti benefici economici per la comunità.
I partner del progetto hanno presentato i progressi e i principali risultati ottenuti nella lotta agli incendi
Dopo il primo ciclo di workshop intersettoriali, tutti i partner del progetto KARST-SAFE, Azione preventive per un Carso sicuro, si sono incontrati nuovamente a Sežana il 16 luglio 2024. L’incontro ha portato a una significativa armonizzazione degli approcci all’elaborazione del Piano d’azione di entrambi i paesi, Italia e Slovenia. Il Piano d’azione dovrebbe essere pronto per la fine di ottobre 2024.
Nella parte iniziale dell’incontro, ogni partner del progetto ha presentato le attività svolte finora. Da parte dell’Istituto dei vigili del fuoco e del soccorso di Sežana e l’Ente pubblico pubblico per le attività antincendio e di soccorso di Nova Gorica, sono stati evidenziati l’acquisto di attrezzature aggiuntive, il ruolo attivo nei workshop intersettoriali e il ruolo di esperti nella stesura della proposta di regolamento sulla protezione dagli incendi nell’ambiente naturale, attualmente in discussione pubblica. Tutti i tre comuni partecipanti (Sežana, Komen, Devin-Nabrežina) e LAS Krasa hanno progettato e realizzato un primo ciclo di workshop intersettoriali e laboratori con la popolazione locale, che hanno portato all’elaborazione della base concettuale per la stesura del Piano d’azione.
Il Piano d’azione si compone di 3 parti principali:
– analisi dello stato di attuazione delle misure preventive e una panoramica delle più recenti valutazioni del rischio sul Carso
– una serie di possibili misure preventive, sviluppate insieme al pubblico locale e professionale e in workshop intersettoriali.
– un piano d’azione con una selezione finale di aree e misure per la sicurezza antincendio, che costituisce la base per determinare l’ammissibilità al finanziamento del progetto.
Il piano d’azione sarà presentato in diversi eventi intersettoriali e locali nei mesi di ottobre e novembre nel territorio di tutti e tre i comuni, partner del progetto KARST-SAFE. Il progetto KARST-SAFE è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia.
I vini di piccoli produttori, i prodotti da forno artigianali e altre delizie saranno i protagonisti della festa sul mare MALVASIA IN PORTO – MALVAZIJE V PRISTANU, giunta alla sua quinta edizione, che si terrà venerdì 2 agosto, dalle 18.30 alle 22.30, presso Porto San Rocco, a Muggia (in caso di maltempo, l’evento verrà posticipato a sabato 3 agosto). L’evento, vedrà la partecipazione di ben 43 vignaioli e 5 artigiani del pane!
MALVASIA IN PORTO, nato nel 2019 grazie al GAL Carso LAS Kras, ha l’obiettivo di promuovere il settore enogastronomico locale, valorizzando vini e prodotti di piccole aziende che ancora lavorano manualmente in vigna e in cantina, utilizzando materie prime rispettose dell’ambiente per creare sapori che evocano convivialità e tradizione. Quest’anno l’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Viticoltori del Carso e gode del sostegno del Comune di Muggia, di PromoTurismo FVG, oltre a numerosi altri partner.
«Malvasia in Porto sta diventando un appuntamento internazionale di grande rilevanza, un evento che continua a crescere anno dopo anno. L’evento non solo celebra il vino e il pane artigianale, ma promuove anche la cultura enogastronomica del territorio. Il nostro obiettivo per il prossimo anno è ambizioso: vogliamo superare le 50 cantine partecipanti, rendendo questa manifestazione un punto di riferimento ancora più importante per produttori e appassionati. Il mio desiderio è che il festival diventi un punto di riferimento internazionale per le malvasie, non solo a livello locale ma su scala molto più ampia. La rassegna, almeno per me, ha un’aura mistica, quasi religiosa, resa sacra dall’uso del pane. Pane e vino. Lavoriamo costantemente per far sì che Malvasia in Porto non sia solo una festa, ma un’esperienza che arricchisce e unisce. Nella collaborazione vediamo lo sviluppo del reparto vitivinicolo, turistico e gastronomico in generale, sempre rispettosi delle differenze altrui».
David Pizziga, presidente del GAL Carso
DAL FORNO ALLA TAVOLA: L’IMPORTANZA DEL PANE ARTIGIANALE A MALVASIA IN PORTO
Promuovere e valorizzare pane, panificati artigianali e altri cibi di qualità durante il festival “Malvasia in Porto” riveste un’importanza fondamentale per diverse ragioni, che vanno ben oltre il semplice gusto. Il pane artigianale, prodotto con metodi tradizionali, rappresenta un ritorno a pratiche culinarie che rispettano i tempi naturali di lievitazione e cottura, utilizzando ingredienti selezionati con cura. In un’epoca in cui il fast food e i prodotti industriali dominano il mercato, è dovere e interesse del festival promuovere un’alternativa che valorizzi il lavoro manuale e l’attenzione al dettaglio. Il cibo artigianale, con i suoi aromi e la sua consistenza unica, racconta storie di tradizione e passione, evocando memorie di convivialità e radici culturali profonde. Attraverso questa scelta, il festival intende educare e sensibilizzare il pubblico sulla differenza tra un prodotto industriale e uno artigianale. “Malvasia in Porto” diventa così non solo un’occasione di festa e degustazione, ma anche un momento di riflessione sulla cultura del cibo, sul rispetto per l’ambiente e sulla valorizzazione del lavoro artigianale. L’importanza di promuovere pane e panificati artigianali si riflette anche nella cura con cui vengono selezionati tutti i prodotti abbinati, dall’olio alle verdure, dal pesce ai formaggi e alle carni. Vengono predilette materie prime del territorio, spesso appartenenti a presidi Slow Food.
LA LISTA DEI VIGNAIOLI PRESENTI
Bajta, Budin, Cacovich, Fruške, Grgič, Kocjančič, Komar, Lenardon, Merlak, Milič Damijan, Ota Rok, Ruj, Sancin, Skerlj, Škerk, Taccardi, Vigna sul mar – Urizio, Zahar, Zidarich, Čotar, Renčel, Tauzher, Draga Miklus, Villa Vasi, Nando, Rive Col de Fer, Bordon, Butul, Gordia, Klabjan, Korenika Moškon, Montemoro, Rojac, Steras, Zaro, Gambaletto, Ghira, Erneič, Guerila, JNK, Koglot, Slavček, Uou.
I PANIFICATORI PRESENTI
SpaccioPani + Mimì e Cocotte, Gostilnica Ruj, Cotič Pekarna, La gubana della nonna e Fattoria dell’uva.
BIGLIETTO
Il costo del biglietto è pari a 30 € a persona, che include la possibilità di degustare tutte le malvasie presenti. Nel biglietto sono inclusi anche 3 gettoni del valore di 2€ ciascuno, utili per assaggiare i cicchetti artigianali (altri gettoni per il cibo saranno acquistabili a parte). Potrai portare a casa il calice come ricordo dell’evento. I biglietti si acquistano su: www.trieste.green
Il progetto “Sentieri e cibi locali” è nato grazie alla collaborazione tra il GAL Carso LAS Kras e il GAL Torre e Natisone
Un inedito progetto editoriale composto da un volume di dodici racconti originali, scritti da dieci autori di provenienza regionale, ed uno fotografico a cura di due fotografi locali: un’immersione, tra immagini e parole, nella storia, la cultura, le tradizioni culinarie dei territori delle Valli del Torre, del Natisone e del Carso triestino.
Il cofanetto editato a suggello del progetto contiene un libro composto da 12 racconti inediti a firma di 10 autori di origine regionale – Angelo Floramo, Renzo Brollo, Toni Gomišček, Francesca Cerno, Isabella Franco, Matteo Bellotto, Alice Noel Fabi, Nicolò Giraldi, Stefano Cosma, Furio Baldassi – ed un libro fotografico a cura dei fotografi Camilla Bach e Nicola Tomasi Muttar.
Attraverso i GAL le comunità preservano e valorizzano il proprio patrimonio culturale e naturale. La collaborazione tra Gal Carso-Las Kras e Torre Natisone Gal ha trovato piena esplicitazione nella potenza dell’espressione letteraria e della rappresentazione fotografica, ideale veicolo per la promozione del binomio “cibo-sentieri”, con immagini e racconti che corrono lungo il confine tra Italia e Slovenia, tra storia, cultura, tradizioni culinarie e paesaggi mozzafiato. Raccontare un territorio è un compito complesso, ma fondamentale per conservare l’identità e tramandare le esperienze locali, anche verso le nuove generazioni.
“Sentieri e cibi locali” è un percorso tra parole e immagini per scoprire in modo inusuale le tradizioni culinarie e i sentieri delle Valli del Torre, del Natisone e del Carso triestino. Dieci scrittori e due fotografi sono entrati in intima connessione con la memoria collettiva di queste terre attraverso le loro personali esperienze e ricordi: di un cibo, una ricetta, un sentiero, un paesaggio, un cammino, fisico, ma anche emotivo.
I volumi saranno presentati al pubblico in due appuntamenti, nei rispettivi territori dei GAL di riferimento: giovedì 11 luglio alle 17.30 al Rifugio Pelizzo, Matajur, in Località Montemaggiore a Savogna. Mercoledì 17 luglio alle 18.30 al Castello di Duino.
Il progetto è stato realizzato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia.
Il progetto AGROTUR+ mira a rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, l’inclusione sociale e l’innovazione sociale nell’area del Carso, un territorio transfrontaliero ricco di patrimonio culturale e naturale. Questo progetto di capitalizzazione punta a creare un’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.
SINTESI DEL PROGETTO
Il Carso, un’area geograficamente transfrontaliera, si distingue per le sue caratteristiche uniche e un ricco patrimonio culturale e naturale. Tuttavia, affronta diverse difficoltà, come la riduzione della produzione di prodotti locali, essenziali per il turismo sostenibile. L’abbandono di queste produzioni è collegato alla scarsa connessione tra gli attori locali, l’adattamento lento alle tendenze di mercato e la migrazione quotidiana dei giovani verso le città per migliori opportunità economiche.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Il progetto AGROTUR+ si propone di promuovere attività agricole e turistiche nell’area del Carso transfrontaliero.
GLI OBIETTIVI SPECIFICI INCLUDONO
Promuovere pratiche agricole tradizionali per proteggere il patrimonio carsico e tutelare i produttori locali, riducendo le migrazioni quotidiane
Verranno pianificati workshop transfrontalieri, l’Accademia dedicata al vino Terrano, wine school, degustazioni e serate scientifiche
Implementare buone pratiche nella produzione dei prodotti tradizionali del Carso come vino, brinjevec, sidro e prosciutto
Continuare la collaborazione tra istituzioni di sviluppo regionale e scientifiche con la partecipazione della popolazione locale, migliorando la qualità e la visibilità dei prodotti locali e l’offerta turistica del Carso
IMPORTANZA DEL PROGETTO
AGROTUR+ rappresenta una risposta integrata alle sfide affrontate dall’area del Carso, cercando di stimolare il potenziale locale attraverso l’agricoltura e il turismo sostenibile. Promuovendo la protezione del patrimonio naturale e culturale, il progetto intende conservare la popolazione locale e ridurre le migrazioni verso le città, creando opportunità economiche e sociali in loco.
LE ATTIVITÀ CHE GESTIRÀ IL GAL CARSO SONO
Monitoraggio di dettaglio delle malattie e degli insetti nei vigneti
Un press tour dedicato a giornalisti ospiti
Una wine school riservata agli addetti del settore
E altre attività minori quali degustazioni guidate e convegni
I PARTNER
Kmetijski inštitut Slovenije, Università degli Studi di Trieste, Univerza v Novi Gorici, Cescot Veneto Centro Sviluppo Commercio, ORA Območna razvojna agencija Krasa in Brkinov doo, GAL Carso – LAS Kras
PARTNER ASSOCIATI
Združenje Konzorcij kraških pridelovalcev terana, Občina Komen, Kmetija Pečar, Vinakras, Associazione dei viticoltori del Carso
CONCLUSIONE
AGROTUR+ si propone di trasformare il Carso in un modello di sviluppo sostenibile, capitalizzando le risorse locali e promuovendo una crescita inclusiva. Con un approccio integrato che unisce cultura, agricoltura e turismo, il progetto mira a creare un futuro sostenibile e prospero per l’area del Carso e la sua comunità.
Il progetto AGROTUR+ è co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia. Sito internet di riferimento: https://www.ita-slo.eu/it/agrotur
Un futuro sostenibile per i sistemi locali del cibo
Il GAL Carso-LAS Kras, nei prossimi mesi, inizierà con la promozione della nuova strategia di sviluppo (SRG) che si propone, tra i due pilastri selezionati, di valorizzare e potenziare i sistemi locali del cibo, le filiere agricole e agroalimentari. Questo approccio è il frutto di un’analisi approfondita delle esigenze e delle potenzialità del territorio, basata sul coinvolgimento attivo della comunità locale attraverso l’iniziativa “Vendemmia delle Idee – bendima idej” e un’attenta analisi SWOT.
Obiettivi della SSL: Un approccioolistico per la competitività e la sostenibilità
L’obiettivo generale della strategia nel settore dei sistemi locali del cibo è chiaro: contribuire al potenziamento della competitività delle filiere agricole e agroalimentari locali e promuovere una gestione coordinata di queste filiere. Per raggiungere questo traguardo, sono stati definiti obiettivi specifici, tra cui spicca il miglioramento della qualità e della redditività delle filiere produttive locali, favorendo anche l’accorciamento della filiera.
Rafforzamento delle filiere produttive: un impegno continuo
L’intervento sarà focalizzato sullo sviluppo e il potenziamento delle filiere produttive agroalimentari locali, che è stato già avviato attraverso il Piano di Sviluppo Rurale 2014 -2022 e con la precedente SSL. Questo intervento ha portato a un significativo rafforzamento delle attività legate alla manipolazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari locali. Grazie agli incentivi concessi alle aziende agricole e alle imprese del settore, si è assistito a una crescita delle produzioni certificate, tipiche e biologiche, riflettendo una riscoperta degli alimenti tradizionali che storicamente erano il fulcro dell’economia familiare nelle regioni rurali.
Le esigenze del territorio: consolidamento e innovazione
Dal percorso di ascolto del territorio “Vendemmia delle Idee – bendima idej” è emersa una chiara necessità di tutelare le produzioni locali, investire nel consolidamento aziendale e supportare la creazione di nuove imprese. Questo include l’attenzione al passaggio generazionale e al consolidamento delle competenze, la valorizzazione della qualità attraverso azioni di promozione e marketing, e investimenti per il consolidamento dell’immagine di prodotto e del brand territoriale.
Una visione integrata per il futuro
Promuovere una produzione sostenibile, come l’allevamento allo stato semibrado, contribuisce alla manutenzione del paesaggio e alla trasformazione di prodotti agricoli in loco, garantendo freschezza e autenticità, come nei formaggi artigianali. L’obiettivo va oltre la fase produttiva: è essenziale mantenere un territorio pulito e curato attraverso la viticoltura, la zootecnia, gli apiari, gli olivi ben curati e i campi di erbe officinali. Investire, ad esempio, nella zootecnia e nel pascolo per aumentare la presenza di animali sul Carso, attualmente scarsa, migliorerà la redditività agricola, conserverà il territorio e promuoverà la sostenibilità ambientale.
Il progetto “BORDERLESS OKUS” promuoverà l’enogastronomia come mezzo per esplorare il Carso transfrontaliero e le aree limitrofe, sensibilizzando sull’importanza della conservazione culturale e sostenibile attraverso la formazione per addetti ai lavori, residenti e turisti. Il GAL Carso LAS Kras ricopre il ruolo di Lead Partner nel progetto, collaborando con il partner ORA Kras in Brkinov per coordinare l’intero programma.
Gli obiettivi principali del progetto sono due: il primo è incentrato sulla formazione degli addetti al settore della ristorazione, dell’alberghiero e del turismo affinché comprendano l’importanza del cibo e del vino locali come chiave di sviluppo per successo e competitività. Il secondo mira a sensibilizzare sull’importanza della preservazione e cura del paesaggio, della cultura e dei metodi tradizionali per la produzione del vino, della cucina e del cibo dell’area identificata, con particolare riferimento alla malvasia).
Un primo filone riguarda dunque la formazione enogastronomica, rivolta sia al settore business (Ho.Re.Ca., guide naturalistiche, guide turistiche, ecc.) che ai consumatori finali, ovvero i turisti che partecipano agli eventi culturali tra Gorizia e Nova Gorica. L’obiettivo è migliorare la conoscenza e l’apprezzamento dei prodotti enogastronomici locali. Tali momenti formativi verranno organizzati tramite veri e propri laboratori esperienziali, chiamati Foodlab.
Un secondo filone invece si concentrerà su tre eventi dislocati in diverse località del territorio, con il vino Malvasia come elemento centrale. Questo vino unisce i vignaioli da Koper a Venezia, passando per Udine, Cividale, Collio, Brda, Vipavska Dolina e Carso.
Ad arricchire ulteriormente l’intero progetto ci sarà un elemento culturale distintivo: la creazione di un libro a fumetti che racconti le storie, i siti di interesse e l’enogastronomia locale sotto forma di storie emozionali, tradotto e pubblicato in quattro lingue: italiano, sloveno, tedesco e inglese.
Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg Italia-Slovenia con il fondo per piccoli progetti GO! 2025.
Collaborazione pubblico-privata per la salvaguardia dell’ecosistema e della biodiversità
Pubblichiamo l’intervento del presidente David Pizziga, tenuto in occasione del convegno di chiusura del progetto Ecomosaico del Carso, l’11 maggio 2024:
Un sentito ringraziamento va a tutti i presenti, alle Autorità, ai partner di progetto e al pubblico. Grazie alla Regione Friuli-Venezia Giulia che, con i Fondi PSR, ha reso possibile il progetto; al Comune di Monfalcone, soggetto capofila che ha guidato il partenariato; ai Comuni che hanno aderito, all’Università di Trieste, e alle istituzioni che hanno sostenuto l’iniziativa. Grazie anche agli imprenditori rurali locali e a tutti coloro che, non menzionati, hanno contribuito alla riuscita del progetto.
Nonostante i ritardi dovuti alla pandemia e altre cause di forza maggiore, siamo riusciti a portare a termine il nostro progetto. Ma cos’è il progetto Ecomosaico dal nostro punto di vista? È un’idea intelligente per ripristinare 58 ettari di terra e bosco del Carso, un sogno che unisce l’idea romantica di restaurare il paesaggio carsico che ricordiamo, con tecniche per migliorare l’ecosistema e tutelare la biodiversità, essenziali anche per l’economia.
Un progetto straordinariamente moderno, che ha utilizzato decespugliatori green che funzionano senza la necessità di bruciare benzina né l’utilizzo di batterie, valorizzando insieme ad asinelli e pecore l’attività umana per pulire i boschi e ridurre il rischio di incendi. Al di là della nostra visione, il progetto ha rivelato il forte potenziale della collaborazione pubblico-privata, coinvolgendo operatori rurali locali, associazioni, amministrazioni ed enti pubblici.
Non è stato facile concludere il progetto, ma siamo fieri di aver superato gli ostacoli grazie alla cooperazione e al confronto continuo. Abbiamo dimostrato che gli interessi pubblici e privati possono coesistere e portare a risultati concreti. L’amministrazione pubblica desidera un territorio sicuro, abbellito e fruibile, mentre il mondo privato necessita di riconoscimenti economici per il lavoro che fa e per il valore che produce.
La formula del successo del progetto Ecomosaico è semplice: trovare i giusti compromessi per permettere al pubblico di supportare il privato nella pulizia del territorio. Sebbene il bando si sia chiuso, il nostro lavoro per il Carso è appena iniziato. Abbiamo posto le basi per continuare a ripristinare la bellezza, consolidare la sicurezza e mantenere la biodiversità del territorio, una risorsa economica per le imprese e un patrimonio per il mondo intero.
Ricordando l’incendio del 2022, ho la sensazione, che spero possa essere confermata da universitari e ricercatori, che dove l’Ecomosaico ha potuto intervenire non ha dato all’incendio la possibilità di manifestarsi con la stessa violenza che ha espresso altrove e che ha brutalmente polverizzato 4.000 ettari di territorio carsico tra Italia e Slovenia. Se questa mia sensazione sarà scientificamente confermata, il progetto Ecomosaico, migliorato, dovrà essere replicato su tutto il territorio, tutte le volte che sarà necessario e che si potrà fare.
Torna l’appuntamento triestino con Tourism Matching!
Lunedì 8 aprile 2024, al Savoia Excelsior Palace di Trieste, dalle 16.00 alle 19.00, il GAL Carso – LAS Kras, in collaborazione con ORA Krasa in Brkinov e Promoturismo FVG,offrirà una preziosa opportunità di formazione dedicata agli operatori del turismo transfrontalieri.
“Tourism Matching” è un invito a fare squadra tra chi, orientato alla sostenibilità, si occupa di accoglienza e di enogastronomia, con l’obiettivo di approfondire «cose slow da fare, bere e mangiare», creando ponti tra il confine italiano e sloveno, e tra il Carso e Trieste. L’evento rientra nel progetto Kras-Carso II che è cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia. www.ita-slo.eu/it/kras-carso-ii.
«Il valore aggiunto di questo evento‒ spiega David Pizziga, presidente di GAL Carso – LAS Kras ‒ è creare un ponte per capire insieme “cosa sia e cosa offra il Carso”. Tourism Matching è un ponte sul quale si possano incontrare tutti quelli che lavorano nell’accoglienza, ovvero imprenditori, lavoratori e operatori delle istituzioni che hanno a che fare in particolare con il turismo all’aria aperta. Ma anche con chi apprezza quella dimensione del viaggio che è incontro e scoperta della comunità locale, delle persone, dei cibi, delle tradizioni, del paesaggio e dell’architettura. Un ponte, infine, che può diventare un luogo di incontro tra due territori divisi da un confine, come l’Italia e la Slovenia, o come l’Istria, ma anche tra il Carso e la sua città di riferimento, Trieste».
Tourism Matching 2024 sarà diviso in tre parti: la tavola rotonda, l’incontro tra operatori turistici e l’aperitivo slow.
Dopo i saluti di benvenuto da parte di David Pizziga, Presidente GAL Carso-LAS Kras e di Edi Fabjan, responsabile del progetto KRAS-CARSO II presso ORA Krasa in Brkinov, inizierà la tavola rotonda dal titolo “Carso e Trieste, piccoli mondi, grandi orizzonti”, che coinvolgerà alcuni stakeholder transfrontalieri: Francesca Baldereschi, responsabile Slow Food Travel per Slow Food Italia, Astrid Prašnikar del ROS.Turist, un Istituto per il turismo sostenibile (Inštitut za odgovorni turizem) e Riccardo Zanellotti, direttore del Savoia Excelsior Palace Trieste – Starhotels. L’incontro sarà moderato dalla giornalista del Primorski Dnevnik Sanela Čoralič.
Seguirà, durante il pomeriggio, il questionario live “Carso e Trieste – turismo e promozione”, curato da Stefania Boccabianca (Prandicom), che proporrà quesiti nati anche da un confronto degli ideatori con l’intelligenza artificiale. L’innovativo questionario mira a coinvolgere attivamente i partecipanti all’evento per discutere sui possibili sviluppi del Carso; le risposte raccolte verranno commentate assieme ai relatori e alla platea.
Terminata la tavola rotonda, si passerà alla seconda parte dell’evento, ovvero il suo cuore: “Carso e Trieste. Incontra chi fa sognare i viaggiatori” sarà un momento dedicato all’incontro con diciotto tra i più importanti organizzatori di esperienze culinarie e all’aria aperta che operano sul territorio transfrontaliero: nove nel Carso italiano e nove in quello sloveno. Ogni “creator” avrà un banco dedicato all’interno del Savoia e sarà a disposizione del pubblico per sviluppare nuove opportunità di collaborazione e spunti professionali per l’accoglienza turistica.
È possibile prenotare da subito online (attraverso i link associati a ogni proposta), un incontro di 15 minuti con i diciotto “creator di esperienze”. Ecco la lista:
Alberto Ieralla – Outdoorlab
Skipper e guida.
Experience: Veleggiata d’epoca con aperitivo nel Golfo di Trieste (Monfalcone /Tržič)
L’evento si concluderà con un aperitivo slow, basato su prodotti locali e sostenibili, condotto da una guida esperta: la food specialist Alice Noel Fabi. Verranno proposti vini artigianali “spremuti dalla bianca roccia carsica” e primizie alimentari, ovvero prodotti di piccoli agricoltori tra Italia e Slovenia, considerati eroici per via della non semplice coltivazione del terreno carsico. Inoltre, saranno presenti tre presidi Slow Food locali, rispettosi della natura e dei suoi ritmi. Non mancherà, per l’aperitivo, un’offerta stagionale di bevande non alcoliche.
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